GIDEON RUBIN13

May 18 - July 27, 2023

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GIDEON RUBIN1318 May – 27 July 2023 We are delighted to announce the second solo exhibition by Gideon Rubin at our gallery in Milan. We will show new works including a series of 13 paintings inspired by the erotic and poetic female portraits taken in the 1960s by Carlo Mollino (1905 -1973), the genius Italian architect and designer from Turin who designed the Teatro Regio in his native city with a corset-shaped floor plan. In these works, as in his landscapes or famous solitary figures, Rubin surprises us with the ability to sublimate his subjects to their essence. Even if the facial features are invisible and the surroundings are only hinted at, there is a striking and immediate understanding of the situation and the mood, by how an attitude, a hairstyle or the detail of a dress can reveal an atmosphere, an identity, an intimacy. Starting mostly from found images, photographs that belong to a personal but anonymous past, or images from the web and newspapers, Rubin collects and creates an iconographic archive for his paintings, a sort of act of reappropriation of memories, personal stories, and figurations.His subjects - women and men - evoke a reflection on the relationship between oneself and others, between the individual and the collective. Delicate colors - sandy tones, grayish blues, milky whites – are emphasized by fluid brushstrokes that bring back to life and give permanence to an almost forgotten and suspended moment. Light reflects and plays on the subjects: as we look at his figures, we are captured by a visual pleasure that invites us to contemplate and complete the missing parts with our own imagination. For the series inspired by Mollino's Polaroids that give the exhibition its title, Rubin recalls how those "exquisite images continued to haunt my thoughts even after I returned to my studio in London. The 13 paintings focus on the women featured in the photographs and some men I imagined." In a separate series a single subject - a woman's head seen from behind with a long braid in the foreground - is expanded and magnified across four canvases of increasing size. Here Rubin evokes new interpretations of a broader and more complex shared history, however with multiple implications and an intimate character and sensibility in which to mirror oneself. Gideon Rubin was born in Tel Aviv in 1973; he is the grandson of Romanian born Reuven Rubin, one of the pioneers of Israeli art. Gideon studied at the School of Visual Arts in New York and then at the Slade School of Fine Arts in London, where he completed his studies in 2002 and where he currently lives. His work has been shown in solo exhibitions around the world, most recently in Sydney, Auckland, Tokyo, and Paris. His works are included in international museums and important private collections, among others the McEvoy Foundation for the Arts in San Francisco; The Zabludowicz Collection in London; Ruinart and Fondation Francès in France; Museum Voorlinden Collection in the Netherlands; Herzliya Museum for Contemporary Art and Rubin Museum in Israel; Collezione Maramotti and the Collezione Fondazione San Patrignano in Italy.

GIDEON RUBIN1318 maggio – 27 luglio 2023 Siamo lieti di annunciare la seconda mostra personale di Gideon Rubin, pittore israeliano conosciuto per i suoi ritratti senza i lineamenti del volto. Esporremo più di 30 opere inedite, fra le quali la nuova serie di 13 dipinti ispirata ai ritratti femminili erotici e poetici scattati negli anni ’60 con la polaroid da Carlo Mollino (1905 -1973), il geniale architetto e designer torinese che progettò il Teatro Regio di Torino con planimetria a forma di corsetto. In questi lavori, come nei suoi ultimi paesaggi o nelle sue celebri figure solitarie, Rubin riesce sempre a sorprendere per la straordinaria abilità di sublimare il soggetto fino alla sua essenza. Anche se i lineamenti sono invisibili e gli spazi solo accennati, siamo colpiti dalla immediata comprensione di una situazione e di uno stato d’animo; da come un atteggiamento, un'acconciatura o il particolare di un abito possano rivelare un'atmosfera, un’identità, un umore. Partendo per lo più da immagini trovate, da fotografie che appartengono a un passato personale ma anonimo, o da immagini contemporanee dal web o da giornali, l'artista colleziona e crea un archivio iconografico per i suoi dipinti, una sorta di atto di riappropriazione di ricordi, storie personali, e figurazioni.I suoi soggetti - donne e uomini - evocano riflessioni sul rapporto tra l’io e gli altri, tra l'individuo e l'umanità. I colori delicati - toni sabbiosi, azzurri grigiastri, bianchi lattiginosi - dipinti con fluide pennellate, riportano in vita e danno permanenza a un attimo quasi dimenticato e sospeso. La luce si riflette e gioca con i corpi raffigurati: mentre osserviamo le sue figure siamo catturati da un piacere visivo che ci invita a contemplare e completare le parti mancanti con la nostra immaginazione. Per il ciclo ispirato dalle polaroid di Mollino, Rubin ricorda come quelle «squisite immagini hanno continuato a riflettersi nei miei pensieri anche dopo il ritorno nel mio studio a Londra. I 13 dipinti si concentrano sulle donne protagoniste delle fotografie e su alcuni uomini che ho immaginato». In un’altra serie, un unico soggetto - una testa di donna la cui lunga treccia è raffigurata in primo piano - è amplificato, dilatato e ripetuto su quattro tele di grandezza crescente. Qui Rubin evoca nuove interpretazioni di una storia comune più ampia e complessa ma anche molteplici implicazioni, intime nature e sensibilità in cui rispecchiarsi. Gideon Rubin è nato a Tel Aviv nel 1973; è nipote del pittore di origini rumene Reuven Rubin, uno dei pionieri dell’arte israeliana. Rubin ha studiato alla School of Visual Arts di New York e poi alla Slade School of Fine Arts di Londra, dove ha completato la sua formazione nel 2002 e dove attualmente risiede. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali in tutto il mondo, di recente anche a Sidney, Auckland e Parigi. Le sue opere sono presenti in musei e collezioni internazionali private quali Museum Voorlinden Collection nei Paesi Bassi; Herzliya Museum for Contemporary Art e Rubin Museum in Israele; McEvoy Foundation for the Arts a San Francisco; The Zabludowicz Collection a Londra; Ruinart e Fondation Frances in Francia e, in Italia, la Collezione Maramotti e la Collezione Fondazione San Patrignano.