JULIAN OPIE

October 12 - December 22, 1995

Press Release

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JULIAN OPIE12 ottobre – 22 dicembre 1995 Giovedì 12 ottobre 1995, alle ore 18.00, presso Monica De Cardenas, in via Viganò a Milano si inaugura la mostra personale dello scultore inglese Julian Opie che presenta un corpus di opere creato appositamente per la galleria. Per l'occasione, lo spazio verrà trasformato in un piccolo centro abitato, con modelli di edifici ed alberi dislocati nelle diverse stanze e grandi paesaggi dipinti direttamente sulle pareti. Articolati sulla tensione tra interno ed esterno, tra rappresentazione bidimensionale e tridimensionale, i nuovi lavori di Opie suggeriscono nuova relazione tra spazio vissuto e spazio rappresentato. Nato a Londra nel 1958, Julian Opie vanta, nonostante la giovane età, un lungo e articolato percorso artistico, sostenuto da importanti riconoscimenti, tra cui la grande retrospettiva alla Hayward Gallery di Londra nel 1993 e numerose personali, tra cui alcune in Italia. Fin dalle prime opere Opie si dimostra interessato al rapporto quotidiano tra gli oggetti di uso comune e lo spazio abitativo. In particolare, in alcune opere degli '80 l'artista realizza strutture metalliche che pur essendo pienamente tridimensionali raffigurano oggetti dipinti, come se la pittura stessa prendesse corpo nello spazio.Le strutture metalliche diventano con il tempo rigorose geometrie che alludono a materiali e a forme dell'architettura. La percezione dello spazio è infatti un tema costante che impronta l'intera produzione artistica di Julian Opie.Per esplorare più a fondo le relazioni spaziali, le opere di Opie diventano con il tempo sempre più strutture essenziali e con il procedere della sua ricerca si allarga il campo di indagine fino a investigare le forme dello spazio urbano. Le opere vanno colorandosi così verso un'accezione ludica della composizione. Tale accezione viene estesa nelle opere che rappresentano paesaggi "virtuali" da percorrere a piedi o in automobile.La ripetizione e la modularità delle parti nell'insieme plasmano lo spazio espositivo come nel caso delle opere costruite sulla base di alcuni elementi architettonici semplici (mura, ponti, piste) ma costantemente in bilico tra rappresentazione e astrazione.