LUTZ & GUGGISBERG

February 24 - April 08, 2006, Milano

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LUTZ & GUGGISBERG24 February - 8 April 2006 The Vehicles exhibition is the italian debut of the Swiss art duo Lutz & Guggisberg. Andres Lutz (*1968) and Anders Guggisberg (*1966) live in Zurich and have worked together for about ten years. Like obsessive scientists or stable maniacs they analyze reality through objects, sculptures, constructions, installations, painting and videos. They apply their curios, ironic gaze to those treasure-packed cavernas that are museums. Display modes become models of worlds in which familiar forms intertwine with new visions. They say: We always want to reconstruct the world that has exploded... We offer people and the market wild little islands of salvation. Where we get lost, we forget, we dream. We are absolutely lost. Then we find our way again. We forge on! We install landscapes, tombs, parlors. Sometimes they are inventions quite close to reality, we must admit... In 2004 they showed Ich sha die Wahrheit (I've seen the Truth) at the Kunshalle of Zurich, an installation in which light bulbs illuminated, from inside, rickety pileworksconstructed enterely with branches, set on mirrored tables, projecting gigantic shadows on the walls. In 2005, at the Migros Museum in the same city, they showed the installation Die Brut (The Horde): an army composed of 140 birds made with pieces of partially burnt wood, cheerfully marching toward destruction, gradually burned more completely as they approach their destination. Alongside the installations Lutz & Guggisberg are working on a large series of small images. They cut out photographs from newspapers, let paint drip on them here and there, and then develop them over time with refined drawings, thus triggering new images and stories from the news. They also create sculptures made with branches and roots, pieces of wood, stones and small objects, that remind us of chinese religious art, or objects useful for a journey through a world of personal precious possessions, cups and trophies, models of buildings or vehicles. The exhibition in Milan is developed around a group of sculptures entitled Vehicles, exploring the tension between mobility and immobility. The sculptures, due to their immobile nature, represent carts, sleds, spaceships and meteorites in a state of suspension. but also composites of fetishes stemming from real or imaginary travels.

LUTZ & GUGGISBERG24 Febbraio - 8 Aprile 2006 Con la mostra Veicoli arriva in Italia il binomio di artisti svizzeri Lutz/Guggisberg.Andres Lutz (*1968) e Anders Guggisberg (*1966) lavorano insieme da una decina d'anni e vivono a Zurigo. Come scienziati ossessivi oppure maniaci equilibrati analizzano la realtà mediante oggetti, sculture, costruzioni, installazioni, dipinti e video. Portano il loro sguardo curioso ed ironico in quelle caverne colme di ricchezze che sono i musei. I modi d'esposizione diventano modelli di mondi, dentro i quali le forme conosciute si intrecciano con nuove visioni.Dicono: Vogliamo sempre ricostruire il mondo che è scoppiato…Offriamo alla gente ed al mercato piccole isole di salvataggio selvagge. Dove noi ci perdiamo, dimentichiamo, sogniamo. Siamo assolutamente perduti. Ci ritroviamo. Andiamo avanti! Installiamo paesaggi, tombe, salotti. Talvolta sono invenzioni abbastanza vicine alla realtà, bisogna dirlo... Nel 2004 hanno presentato l'installazione Ich sah die Wahrheit (Ho visto la Verità) alla Kunsthalle di Zurigo, in cui alcune lampadine illuminano dall'interno delle palafitte pericolanti costruite interamente di rametti, posate su tavoli specchianti, proiettando ombre gigantesche sulle pareti. Nel 2005 al Migros Museum della stessa città hanno mostrato l'installazione Die Brut (L'Orda): un esercito composto di 140 uccelli realizzati con pezzi di legno semicarbonizzato che marciano allegramente verso la distruzione, sempre più bruciati a mano a mano che si avvicinano alla loro destinazione.Accanto alle installazioni Lutz/Guggisberg stanno lavorando ad una grande serie di piccole immagini. Ritagliano fotografie dai giornali quotidiani, vi lasciano cadere macchie di colore qua e là, e poi le elaborano nel tempo con disegni raffinati, facendo scaturire dall'attualità nuove immagini e storie. Creano inoltre sculture fatte con rami e radici, pezzi di legno, rocce o piccoli oggetti, che ricordano l'arte sacrale cinese o manufatti che servono ad un viaggio attraverso un mondo di preziosità personali, coppe e trofei, modelli di edifici o per l'appunto veicoli.La mostra milanese si sviluppa intorno ad un gruppo di sculture dal titolo Veicoli, che tematizza la tensione tra mobilità e immobilità. Le sculture, per loro natura immobili, rappresentano carri, slitte, razzi, navicelle spaziali e meteoriti in sospensione. Ma anche conglomerati di feticci provenienti da viaggi reali o immaginari.