Norbert Schwontkowski18 Februar - 14 July 2012 Siamo felici di annunciare la mostra di Norbert Schwontkowski, uno dei più importanti pittori tedeschi contemporanei. Nato a Brema nel 1949, dalla fine degli anni Settanta ha esposto in gallerie private ed istituzioni pubbliche in tutta Europa. Le sue opere sono presenti in musei importanti, quali il Guggenheim di New York e il Museum of Fine Arts di Boston. I dipinti di Schwontkowski operano con l'ingenuità e l'essenzialità dei disegni dei bambini, la capacità caricaturale e la potenza di un'immagine magica e ironica al contempo. Lo spazio, i limiti fisici dell'immagine pittorica sembrano deposti e che queste pitture possano espandersi nella nostra contemplazione come porte aperte a nuove dimensioni. Da un lato i soggetti rappresentati e dall'altro l'utilizzo di colori marroni, neri, grigi e gialli chiari prolungano l'attenzione, non limitando più il nostro sguardo alla condizione temporale, annullando quelle coordinate spaziali dell'oggetto che lo rendono fisicamente vincolato. L'attrazione metafisica di queste immagini peró non è mai citazione aulica, ma presenta un approccio ironico e disincantato all'oggetto o ai soggetti rappresentati. Sembrerebbero chiederci di essere presi seriamente in considerazione e al contempo si mostrano in un modo che suggerisce il sorriso.Le sue opere sono per lo più dominate da figure e oggetti semplici come un uomo, una donna, la luna, lampade, barche. Si accumulano davanti a transitorie stanze colorate, pronte a dissiparsi in qualsiasi momento. Un flusso di immagini emergenti, alcune malinconiche, alcune ironiche che silenziosamente testimoniano l'esistenza umana. Schwontkowski mescola personalmente a mano i pigmenti e le vernici per le sue opere, aggiungendo diversi materiali come rame, oro e polvere di marmo in modo da creare diverse trame e finiture sulle sue tele. La tavolozza di colori che utilizza, dalla terra pallida ai neri e grigi, crea un'atmosfera sommessa e smorzata, mentre le superfici sono accuratamente lavorate e gesti minimi dimostrano il suo legame con la storia della pittura.I suoi dipinti, popolati da piccoli oggetti e esili figure umane, creano un mondo lontano immerso in una dimensione immobile e senza tempo. La sua gamma di colori delicati e scuri, gli oggetti immobili, le personalità eccentriche e surreali fanno pensare a Morandi, al quale egli unisce, come uno strano scherzo del destino, l'umorismo nero e grottesco di Hieronymus Bosch. Norbert Schwontkowski si fa strada tra i sentieri del modernismo e del postmodernismo. Egli non ha bisogno di dichiarazioni programmatiche, dipinge semplicemente come se i tabù del modernismo non fossero mai esistiti. Ricco di associazioni, il suo lavoro fa riferimento a una vasta gamma di tradizioni pittoriche, includendo ma anche andando oltre a quelle dell' arte romantica e giapponese. In tutte le sue mostre lo spettatore puó percepire il significato di avere a propria disposizione tutta la gamma delle tecniche artistiche. I dipinti di Schwontkowski sono surreali e criptici, sembrano voler contemporaneamente raccontare una storia e rimanere misteriosi. Come l'artista ha rivelato in una recente intervista al Brooklyn Rail: "La maggior parte dei miei quadri provengono da un sogno, che non è mai immobile. È più come la sensazione di quando si viaggia su un treno senza destinazione, o come quando al mattino presto appena svegli si è ancora tra il sogno e il pensiero di quello che si dovrà fare durante il giorno, come quali camicia e pantaloni si indosseranno, chi si vedrà per il pranzo e cosí via. Essenzialmente, si tratta di un momento in cui non si ha pieno controllo dei propri pensieri o di quello che è effettivamente visibile. Gli occhi sono aperti e si pensa di poter vedere ció che si ha di fronte, ma in realtà c'è un qualcosa da questo angolo della visione che in qualche modo si fonde diventando qualcosa che non è possibile identificare. Penso che questo sia il modo in cui funziona la poesia: consente alle cose di riunirsi, fiorire e diventare qualcosa d'altro, qualcosa di fresco e vivo."  Norbert Schwontkowski18 Februar - 14 July 2012 Wir freuen uns, die erste Ausstellung von Norbert Schwontkowski in der Schweiz anzukündigen. Schwontkowski, 1949 in Bremen geboren, gehört zu den wichtigsten deutschen Malern. Sein Werk findet vor allem in den letzten Jahren außerordentliche internationale Beachtung durch die Kunstkritik ebenso wie den Kunstmarkt und ist in wichtigen internationalen privaten und öffentlichen Sammlungen präsent. Die in zarten Erd- und Rottönen gehaltenen Bilder sprechen von der Poesie des Alltags. Dazu benötigt er nicht mit Details aufgeladene Bildräume, sondern er erzählt mit minimalen Mitteln von seltsamen Zusammenkünften und Begegnungen in Welten, die den Charme des Surrealen evozieren... Titel und Bild sind untrennbar miteinander verbunden. Die Ironie ist der Inspizient, der den Bildern gebrochene Leichtigkeit verschafft. Keine Tragik ohne Komik, kein Erfolg ohne Scheitern. Oder ist es umgekehrt? Das Werk Schwontkowskis richtet sich wie ein innerer Pulsschlag an die lebensnotwendigen Gegensätze des Lebens (Karin Pernegger, 2007). Immer wieder tauchen einsame Figuren auf. Etwa ein Mönch im Waschsalon, ein gescheiterter Bankräuber oder gar der Papst, der mit seinem Papamobil auf Abwege geraten ist. Karge Bäume in einsamen Landschaften, Mondlicht und Laternenschein vermitteln eine Atmosphäre der winterlichen Unbehaustheit. Häufig bevölkern auch Tiere die Szenerie. Schiffe lassen an Sehnsucht, Fernweh und die von der Nähe zum Meer geprägte norddeutsche Heimat Schwontkowskis denken. Übereinandergeschichtete exotische Stadtsilhouetten in leuchtenden Farben formieren sich neuerdings zu Panoramen verdichteter Lebensenergie. Oft absurde und gleichzeitig humorvolle Bildfindungen kennzeichnen Norbert Schwontkowskis ganz unverwechselbaren Stil. Beim Betrachten seiner Bilder glaubt man sich unversehens im Kino wieder zu finden: in einem assoziationsreichen Film, der den sanften Schleier traumwandlerischer Versunkenheit über den Betrachter legt. Norbert Schwontkowski trägt stets ein Skizzenbuch mit sich. Hunderte davon hat er bereits mit Alltagsbeobachtungen gefüllt. Der Maler ist sowohl neugierig reisender Flaneur als auch aufmerksamer Beobachter der großen Bühnen wie der kleinen Nebenschauplätze des Lebens. Sein Blick ist frei von Zynismus und Bitterkeit - Selbstironie und ein fein austarierter Galgenhumor jedoch gehören zu seinen Stilmitteln. Schwontkowskis feinsinniger Humor spiegelt sich auch in seinen pointierten, oft literarisch anmutenden Bildtiteln wieder. Norbert Schwontkowskis Bilder entstehen in Nass-in-Nass Technik aus einem speziellen, oft wechselnden Gemisch aus Ölfarben, Kreiden, Kupferfarbe, Leinöl, Eisenchlorid, Wasser und auch schon mal handelsüblichem Tee. Die häufig dick mit dem Spachtel aufgetragenen und über die Leinwandbegrenzung ragenden Farbschichten verleihen ihnen eine objekthafte Präsenz. Seine Malerei erfuhr große Aufmerksamkeit, als er, auf Einladung von Massimilano Gioni und Maurizio Cattellan, seine Bilder 2006 während der 4. Berlin Biennale in seiner damaligen Zweitwohnung in der Berliner Auguststraße präsentierte. Sammler und Kuratoren aus aller Welt entdeckten die bisher international noch nicht bekannten Werke des damals 57-Jährigen in dem bescheiden gehaltenen, wohnlichen Ambiente. Im Jahr zuvor hatte die Bremer Kunsthalle Norbert Schwontkowski bereits mit einer großen Retrospektive geehrt.