MARKUS RAETZ

May 05 - July 05, 1994

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MARKUS RAETZ5 Maggio - 5 Luglio 1994 Giovedí 5 maggio, presso Monica De Cardenas in Via Viganó 4 a Milano, si inaugura una personale di Markus Raetz, che ci offre la rara occasione di vedere in Italia le opere di questo straordinario artista svizzero. Nato a Berna nel 1941, Markus Raetz da quasi trent'anni riflette sul linguaggio dell'arte in quanto comunicazione visiva attraverso immagini al contempo poetiche ed essenziali. Nei taccuini degli anni sessanta e settanta l'artista traccia le basi della sua visione: le linee delicate e precise dei disegni formano figure umane, paesaggi e oggetti la cui continua trasformazione ci rende partecipi al processo creativo e consapevoli della relatività di immagini e punti di vista. Nel corso degli anni le idee e le tematiche contenute nei taccuini vengono trasformate in opere, diventano installazioni, sculture, opere monumentali, che vengono sempre realizzate in materiali naturali, inconsueti e spesso effimeri, mantenendo cosí l'originale leggerezza del disegno e la consapevolezza di essere immagini, fantasia, visione e quindi finzione, gioco, pensiero. Come le foglie di eucalipto che compongono volti sul muro (1982); i rametti che, se guardati da un determinato punto nello spazio, modellano il torso di Eva (1983); le stele di granito sparse su un prato, che viste da una determinata collina compongono un viso (1984), o ancora gli oggetti sparsi in una stanza che riescono miracolosamente a delineare la sagoma di topolino (1974). In alcune opere presentate al padiglione svizzero della Biennale di Venezia nel ‘88, la luce stessa, in quanto elemento costitutivo di ogni percezione visiva, diviene protagonista e crea un paesaggio: un semplice foglio di latta piegato riflette la luce in modo da rappresentare l'orizzonte marino. La simultaneità di figurazioni e significati diversi o addirittura opposti, e la tensione tra razionalità e poesia, insite in tutta l'opera di Markus Raetz, si esplicano con rinnovata intensità nelle recenti "anamorfosi", le sculture in ferro già esposte al museo IVAM di Valencia ed alla Serpentine Gallery di Londra ed ora presenti nella mostra di Milano insieme ad opere su carta realizzate con una tecnica molto particolare: la luce del sole.